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JOURNAL OF COMMODITY SCIENCE, TECHNOLOGY AND QUALITY
2008


CHARACTERIZATION OF THE CONTENT OF ANTIOXIDANT SUBSTANCES IN THE WINES OF SARDINIA

GIOVANNA SANNA (*), SONIA LEDDA, GAVINA MANCA (*)¹, MARIO ANDREA FRANCO (*)

(*) Dipartimento di Chimica, Via Vienna 2, 07100 Sassari, Italia.
¹ Corresponding author: E-mail: gmanca@uniss.it.

Abstract:
This study examined the variability of compounds with antioxidant activity in wines coming from native cultivars of Sardinia. Hydroxycinnamic acids, resveratrols, anthocyanins, flavanols and total polyphenols concentrations were determined in 27 samples of wine from different parts of the island. The data obtained enabled quantification of the concentration of antioxidant molecules present in the different cultivars. Moreover, Principal Component Analysis (PCA) elaboration enabled possible discrimination to be detected between the cultivars examined depending on certain classes of compounds.

Riassunto:
Lo studio ha preso in considerazione la variabilità di composti ad attività antiossidante in vini provenienti da cultivar autoctone coltivate in Sardegna. Le concentrazioni degli acidi idrossicinnamici, del resveratrolo, degli antociani, dei flavanoli e dei polifenoli totali sono state determinate in 27 campioni di vino provenienti da diverse località dell'isola. I dati ottenuti permettono di quantificare la concentrazione di molecole antiossidanti presenti nelle diverse cultivar. Inoltre l'elaborazione attraverso l'Analisi delle Componenti Principali (ACP) ha permesso di individuare una possibile discriminazione tra le cultivar esaminate in funzione di alcune classi di composti.

Keywords:
wine, polyphenols, hydroxycinnamic acid, resveratrol, HPLC.


STATUS OF CHINA'S ECONOMY, ENERGY CONSUMPTION AND CO2 EMISSION

GIANCARLO SANTOPRETE (*), JUAN WANG (**)

(*) University of Pisa, Faculty of economy, Via C. Ridolfi, 10, 56124 Pisa, Italy. E-mail: g.santoprete@ec.unipi.it
(**) Tongji University (China), College of environmental science and engineering, Siping Road 1239#, Shanghai, China. E-mail: wangjuan@mail.tongji.edu.cn

Abstract:
Since 1980s the policies of government of the People's Republic of China have been particular effective in ensuring economic development, enhance of well-being of population, even if some objectives and needs have not been fulfilled yet (eg. equity among different regions, lower energy intensity, etc.). As the authors point out, the positive results can be shown by some indicators (for example, the decrease of infant mortality), as well as some achievements on top of the world (for example, the construction of the longest bridge of 36 km in the world in Yangtze River Delta area). As we know, the positive results above would be impossible without a firm government policy in favor of a substantial increase in total and per capita energy availability, which has encouraged an acceleration of industrialization, progress of urbanization.
From 2001 to 2005, total primary energy consumption in China has a notable increase, accounting for 24% of the world total increase. At the same time primary energy consumption per capita increased 46.7% since 2001, which will have huge influence on the world energy market. However, high energy intensity has become one of important bottlenecks restricting development of China at present, and with the coal-based energy structure now and in a long term, China has become the world's second-largest source of carbon dioxide emission behind the United States. Therefore the Chinese government is facing a further challenge: to balance the further need for economic and social development and the need for reduction of pollutants emission and pressure on resources; to mitigate the gap between urban and rural areas. At present, global warming caused by CO2 and other greenhouse gases has become the prime global environmental problem, as one of contracting parties of "Kyoto Protocol", China is actively taking measures to reduce CO2 emission.

Riassunto:
Nell'ultimo quarto di secolo ed in particolare nel decennio appena trascorso la politica del Governo della Repubblica Popolare della Cina è stata particolarmente incisiva nel garantire lo sviluppo economico, la crescita dei consumi e il benessere materiale della popolazione, anche se taluni obiettivi non sono stati centrati e diverse esigenze debbono ancora essere soddisfatte. I positivi risultati sono avvalorati da diversi e significativi indici (ad esempio la riduzione del tasso di mortalità infantile ecc.) come anche dal raggiungimento di taluni primati (ad esempio la costruzione del più lungo ponte del mondo ecc.). Ebbene, come si può ben comprendere, i positivi risultati non sarebbero stati possibili senza una decisa politica governativa a favore di un consistente incremento delle disponibilità energetiche totali e pro capite. Queste hanno favorito un'accelerazione della industrializzazione, la conversione della popolazione agricola ed un incremento della urbanizzazione.
Con riferimento agli anni 2001-2005 viene dato conto del fatto che l'incremento del consumo energetico primario ha rappresentato il 24 % dell'incremento totale registrato a livello mondiale e che il consumo pro capite di energia primaria ha avuto un aumento del 46,7 % rispetto al 2001, con conseguenze non indifferenti sul mercato energetico mondiale. D'altronde, se da un lato questo ricorso a quantità crescenti di energia è stato alla base del rapido sviluppo economico, tecnologico e sociale accennato, dall'altro è stato anche responsabile di un depauperamento delle risorse interne cinesi e di un crescente tasso di inquinamento ambientale. Alla Cina spetta il primato dei consumi di carbone fossile e questo contribuisce a porre il Paese al secondo posto, dopo gli Stati Uniti, per le emissioni di CO2. Al Governo del Paese si prospetta pertanto una ulteriore grande sfida: quella di contemperare le esigenze future per ulteriori sviluppi economici e sociali con quelli della riduzione delle emissioni inquinanti e della pressione sulle risorse nonché di attenuare le diseguaglianze tra le diverse regioni e tra coloro che vivono nelle campagna e quelli che abitano nelle città ecc. Ciò è invocato dalla popolazione e richiesto dalla soddisfazione degli impegni presi dal governo di Pechino a livello internazionale. Comunque un problema che sembra prioritario e che è ben chiaro al Governo è la tutela dell'ambiente. Ciò è mostrato ad esempio dalla accettazione da parte cinese del protocollo Kyoto, che come noto è volto a ridurre le emissioni di CO2.

Keywords:
China; GDP growth; energy consumption; energy intensity; CO2 emission.


PROSPECT OF ENERGY CONSUMPTION AND CO2 EMISSION IN CHINA

JUAN WANG (*), GIANCARLO SANTOPRETE (*)

(*) Tongji University (China) , College of Environmental Science and Engineering, Siping Road 1239#, Shanghai, China. E-mail: wangjuan@mail.tongji.edu.cn
(**) University of Pisa, Faculty of Economy, Via C. Ridolfi, 10, 56124 Pisa, Italy. E-mail: g.santoprete@ec.unipi.it

Abstract:
China has made great achievements in economic and social development since 1980s. With the continuous growth of economy and population, higher energy intensity and special energy structure will cause the continuous growth of primary energy consumption and CO2 emission in the next 20-30 years in China. Based on the projection of population that the UN offered and GDP growth that Energy Information Administration provided, energy consumption in next 20 years in China is forecasted in this paper. Coal-based energy consumption structure decided the inevitable growth of CO2 emission in China in the future. According to historical data of 4 indicators related with CO2 emission, more than 50 countries are classified to 4 sorts through K-means cluster analysis, which offers reference for scenario analysis of CO2 emission in China in the future. In high-emission and low-emission scenario, CO2 emission is forecasted respectively. Finally energy strategy option from Chinese government is discussed. China is actively adjusting the economic and energy structure, comprehensively promoting energy conservation, controlling environmental pollutants emission effectively, and promoting the coordinated development of energy and environment.

Riassunto:
La Cina, a partire dagli anni ’80 del secolo scorso, ha conseguito un eccezionale sviluppo economico che ha portato il Paese alla ribalta del mondo intero. L’accrescersi della variabile demografica, le maggiori esigenze della popolazione e l’alta intensità energetica saranno causa, nei prossimi 20-30 anni, di un ulteriore accrescimento della domanda e dei consumi energetici che, tenuto conto della struttura energetica del Paese, potranno influire sulla entità delle emissioni di CO2. Sulla base delle proiezioni demografiche fornite dalle Nazioni Unite e sulle previsioni di crescita del PIL effettuate dal Energy Information Administration di Washington nel lavoro viene determinato, per i prossimi 20 anni, il consumo di energia primaria della Cina. Secondo i dati storici di 4 indicatori connessi con le emissioni di CO2, più di 50 paesi sono classificati in 4 tipologie facendo ricorso alla “K-means cluster analisis” , che fornisce gli scenari di riferimento per la determinazione delle emissioni di CO2 in Cina. Vengono quindi prospettati due scenari di emissione di CO2: alta e bassa. Sono quindi discusse le opzioni a disposizione del Governo cinese.

Keywords:
China; energy consumption; CO2 emission; scenario analysis; energy strategy


PROSPECTS OF BIOMASS ENERGY USE IN APULIA (ITALY)

VALERIA SPADA (*), MARIA DIPAOLA (**)

(*) Dipartimento di Scienze economico-aziendali, giuridiche, merceologiche e geografiche Università degli Studi di Foggia, Facoltà di Economia, Via R. Caggese, 1, 71100 Foggia (Italy), tel + 39 0881 781706, e-mail: v.spada@unifg.it; m.dipaola@unifg.it
The present paper has been thought, discussed and written by the two authors, and is the result of their common commitment: particularly V. Spada contributed to the introduction and conclusions, and M. Dipaola to the first and second paragraph, bibliographical research and elaboration of data.

Abstract:
In light of the European actions implemented in the energy sector Italy, as other European countries, adapting to these, has enacted a policy regarding renewable energy sources, including biomass. Execution thereof has been appointed to both regional and provincial local authorities for various technical, economic and socio-environmental reasons which presuppose a direct and integrated relationship with the territory. In particular, the present study analyses the situation in the Apulia region, a predominantly agricultural area, in order to estimate the amount of useable residual biomass, highlighting current limitations and prospects of use and recovery, while taking into account other probable uses, land availability and possible interaction with food production. The objective is the production of thermal and/or electric energy through the application of suitable energy conversion technologies. However, the way the potential offered by agro-industrial residues would be put to use will, apart from availability of appropriate technology, also depend on the ability of economic operators to organize themselves efficiently while respecting environmental sustainability.

Riassunto:
Alla luce delle azioni europee messe in atto nel settore energetico, e adeguandosi ad esse, l’Italia, come altri paesi della Unione Europea, ha attuato una politica sulle fonti rinnovabili di energia, comprese le biomasse, affidandone l’attuazione alle amministrazioni locali, sia regionali sia provinciali, per varie motivazioni di carattere tecnico, economico e socio-ambientale che presuppongono un rapporto diretto e integrato con il territorio. Nella presente analisi si esamina, in particolare, la situazione relativa alla regione Puglia, un’area geografica prevalentemente dedita all’agricoltura, al fine di stimare le quantità di biomasse residuali di fatto utilizzabili, evidenziando i limiti attuali e le prospettive di recupero e impiego, tenendo conto di altre eventuali destinazioni delle stesse, della disponibilità dei terreni e delle possibili interazioni con la produzione di alimenti. L’obiettivo è la produzione di energia termica e/o elettrica attraverso l’applicazione di idonee tecnologie di conversione energetica. Tuttavia la misura in cui si potrà utilizzare al meglio il potenziale offerto dai residui agro-industriali dipenderà, oltre che dalla disponibilità di tecnologie appropriate, anche dalla capacità degli operatori economici di organizzarsi in modo efficace e nel rispetto della sostenibilità ambientale.

Keywords:
biomass resources, resource potential, recovery of residues, bio-energy.


ENVIRONMENTAL AND ECONOMIC ISSUES IN GM CROP AND FOOD PRODUCTION

GIULIANA VINCI (*), GIUSEPPE ANELLI (**)¹, SARA LETIZIA MARIA ERAMO(*)¹, DONATELLA RESTUCCIA(*)¹

(*) Dipartimento per le Tecnologie, le Risorse e lo Sviluppo, "Sapienza" Università di Roma,Via del Castro Laurenziano 9 - 00161 Roma. Corresponding author e-mail address: giuliana.vinci@uniroma1.it; fax number: +39064452251
(**) Dipartimento di Studi Aziendali, Tecnologici e Quantitativi, Università della Tuscia, Via del Paradiso 47-01100 Viterbo
¹ Co-authors e-mail addresses: giuseppe.anelli@unitus.it;
saraletiziamaria.eramo@uniroma1.it; donatella.restuccia@uniroma1.it

Abstract:
Nowadays quality control is essential in the food industry, and efficient quality assurance has become increasingly important. Instrumentation and food safety practices are of central importance, with particular emphasis on very high sanitary and hygienic operating standards. In this context, labelling can help consumers take up their political responsibility. As citizens, consumers have certain sensible cares that can reasonable influence the market. The current EU legislation for genetically modified organisms (GMOs) regulates issues concerning environmental aspects and food as well as feed safety, procedures for commercialisation and labelling provisions. At present, only a limited number of certified reference materials are commercially available and there is no reference material accessible for GMOs that are not authorised in the EU. For the biotech detractors, safety, and environmental concerns far outweigh the importance in improved food quality, increased food production, and enhanced agriculture brought about by GM techniques. On the other hand, on the basis of a comprehensive literature research it is assumed that a relationship exists between production quality and control sistem allowing a deveolpment scenario including also plant biotechologies. Nevertheless the cultivation of crop plants sometimes guides to such side effects as soil erosion, contamination by pesticide residues, gene transfer through crossbreeding or loss of natural species due to the higher competitiveness of invasive cultivated crops. Whether or not such effects can occur depends largely on certain traits inherent to the plants: reproduction behaviour, various resistance factors and different requirements concerning soil and climate. The EU considers separate regulation to be necessary because, through genetic engineering, fundamentally new traits can be introduced, although an open behaviour in showed towards this new scientific field.

Riassunto:
Oggigiorno il controllo qualitativo nell'industria alimentare ed un efficiente garanzia dei prodotti da essa risultanti costituiscono un fattore commercialmente centrale. In particolare, viene posta un'attenzione specifica agli standard sanitari ed igienici. In questo ambito l'etichettatura può aiutare i consumatori ad accrescere la propria responsabilità di scelta e porta la stessa domanda ad essere direttamente influente rispetto all'offerta. La legislazione europea corrente, relativa agli Organismi Geneticamente Modificati (OGM) ed alla loro identificazione in etichetta, regola temi quali l'ambiente, gli alimenti e la sicurezza delle sementi. Ad oggi solo un numero limitato di referenze commerciali relative sono disponibili sul mercato e queste sono controllate in entrata dall'UE. Per i contrari alle biotecnologie, gli aspetti relativi alla sicurezza alimentare ed ambientale sono da ritenersi più importanti di temi economico-quantitativi a sostegno degli alimenti biotecnologici. D'altra parte, le moderne tecniche di gestione della qualità, come sostenuto da una parte della letteratura, permettono di avvalorare sistemi di controllo in grado di offrire un panorama di sviluppo comprensivo i frutti delle stesse biotecnologie. Ciò nonostante la coltivazione di piante OGM potrebbe determinare effetti collaterali quali erosioni del suolo, contaminazioni, trasferimenti genetici attraverso impollinazione incrociata o perdita di biodiversità dovuta all'alta competitività ed invasività delle coltivazioni GM. Se questi effetti possono presentarsi o no, dipende parte dalle caratteristiche intrinseche delle piante: comportamento riproduttivo, fattori di resistenza e diverse necessità riguardo il clima. L'UE attualmente ritiene necessaria una regolamentazione separata tra prodotti e pratiche OGM e "OGM free", non nascondendo un atteggiamento aperto rispetto alle innovazioni in tale vasto ambito di studio.

Keywords:
GMOs, Environment, Coexistence, Food production, Economic issues.


ENERGY FROM BIOGAS: A REAL OPPORTUNITY FOR TERRITORY AND ZOOTECHNICAL FARMS IN THE PROVINCE OF FOGGIA (ITALY)

MARIAROSARIA LOMBARDI (*), CATERINA TRICASE (*)

(*) Dipartimento di Scienze economico-aziendali, giuridiche, merceologiche e geografiche, Università degli Studi di Foggia, Facoltà di Economia, Via R. Caggese, 1 - 7100 - Foggia (Italia), Tel: +39 0881 781720; +39 0881 781729, e-mail: m.lombardi@unifg.it, c.tricase@unifg.it.
The present work is the result of the author's commitment: in particular M. Lombardi contributed to Potential areas and Production of biogas, energy and digested sludge; C. Tricase to Introduction, Characteristics of the zootechnical sector and Conclusions.

Abstract:
In the last years, the Italian energy-environmental situation has been characterized by the development of renewable resources into the energy system, thanks to the adoption of new tools for their promotion, according to European Community goals. Among theses, vegetal and animal biomass represents a resource of great interest for the agricultural and zootechnical world, above all local, thanks to the various economic and environmental effects deriving from its transformation in energy. In this context, the province of Foggia, a northern area of the Apulia Region, due to its agro-zootechnical vocation, seems designated to become a suitable area in which to create a bio-energetic district, able to allow the development of biomass use, through a diversification and modernization of the agricultural and zootechnical sector. The present paper intends to focus on potential production of energy from biogas deriving from anaerobic digestion of zootechnical effluents available in the territory; this is to evaluate the economic and environmental future feasibility. From the results of the analysis, it seems clear that good potentialities of biogas production in some specified areas exist, and in these areas a fair number of intensive breeding zootechnical farms are located. Consequently, these farms could take advantage of the opportunity, offered by the energy and environmental national policy (Legislative Decree 387/2003 and Legislative Decree 152/2006), in order to integrate their own business activity, reduce internal energy costs, those of zootechnical effluents disposal and, on the whole, contribute to the decrease of fossil fuel use and its impact on the atmosphere in the province of Foggia.

Riassunto:
Lo scenario energetico-ambientale, delineatosi negli ultimi anni in Italia, è stato contraddistinto dallo sviluppo e dal potenziamento delle fonti di energia rinnovabile grazie agli strumenti di incentivazione messi a disposizione dalle norme in materia, derivanti dagli indirizzi stabiliti dalla Unione europea (Ue). La biomassa vegetale ed animale rappresenta, tra queste, una risorsa di grande interesse per il mondo agricolo e zootecnico, soprattutto locale, per le diverse ripercussioni economiche ed ambientali conseguenti alla sua trasformazione in energia. In questo contesto la provincia di Foggia, zona a nord della Puglia, regione del Mezzogiorno d'Italia, per la sua spiccata vocazione agro-zootecnica, sembra poter essere destinata a diventare un'area adatta alla realizzazione di un distretto bioenergetico, in grado di favorire per l'appunto l'impiego della biomassa attraverso una diversificazione e modernizzazione delle attività aziendali prima menzionate. Il presente lavoro ha inteso soffermare l'attenzione sulla possibile produzione di energia da biogas, derivante dalla digestione anaerobica dei reflui zootecnici disponibili sul territorio, al fine di valutarne la fattibilità futura in termini economici ed ambientali. Da una prima indagine, è emerso che, nel territorio considerato, esistono effettivamente delle potenzialità di questo tipo, soprattutto in alcune specifiche zone in cui è localizzato un discreto numero di aziende zootecniche ad allevamento di tipo intensivo. Queste ultime potrebbero pertanto cogliere l'opportunità, offerta dalle nuove linee della politica energetica ed ambientale nazionale (D. Lgs 387/2003 e D. Lgs 152/2006), e di conseguenza regionale e provinciale, di integrare la propria attività imprenditoriale, di diminuire i costi energetici interni e quelli di smaltimento degli effluenti zootecnici e, in senso più generale, contribuire alla riduzione dell'impiego delle fonti fossili e del loro impatto nell'atmosfera della provincia di Foggia.

Keywords:
Biogas; Zootechnics; Renewable energy; Province of Foggia


ENVIRONMENTAL AND SOCIO-ECONOMIC EFFECTS OF INTENSIVE AGRICULTURE: THE VIETNAM CASE

PASQUALE GIUNGATO (*), ELVIRA NARDONE (*), LUIGI NOTARNICOLA (*)

(*) Dipartimento di Scienze Geografiche e Merceologiche, Università degli Studi di Bari, Via Camillo Rosalba 53, 70124 Bari, Italy. E-mail: p.giungato@dgm.uniba.it

Abstract:
Coffee market has been dominated for centuries by South America producing countries, basically Brazil and Colombia, whereas in other countries, the coffee tree was introduced later, as in Vietnam by the French during the 1850s, where production was relatively insignificant until re-unification in 1975. With the policy of constructing new economic zones and above all the start of “Doi Moi” plan in 1986, the production of coffee raised exponentially so nowadays Vietnam is the second producer of coffee in the world. The increase in crop production took place by incorporating new lands into agriculture and by introducing intensive agriculture to increase yield, that affected terrestrial ecosystems. The present study examines the effects on the Vietnam coffee production driven by this policy. From the analysis of data it can be concluded that stagnation in production could be due both to ecological and socio-economic factors related to intensive agriculture.

Riassunto:
Il mercato del caffè è stato dominato per secoli dai paesi produttori del Sud America, fondamentalmente Brasile e Colombia, mentre in altri paesi, la pianta del caffè è stata introdotta più tardi, come in Vietnam dai francesi nel 1850, dove la produzione è stata relativamente insignificante fino al momento della nuova unificazione nel 1975. Con la politica della realizzazione di nuove zone economiche e, soprattutto, l'avvio del progetto "Doi Moi" nel 1986, la produzione del caffè è aumentata in modo esponenziale cosicché oggigiorno il Vietnam è il secondo produttore di caffè nel mondo. L'aumento della produzione agricola è avvenuto con lo sfruttamento di nuove terre e l’introduzione dell'agricoltura intensiva per aumentare la resa, il che ha influenzato gli ecosistemi terrestri. Il presente studio esamina gli effetti della produzione del caffè in Vietnam generati da questa politica. Dall'analisi dei dati si può concludere che la stagnazione nella produzione potrebbe essere dovuta sia a fattori ecologici che socio-economici connessi all'agricoltura intensiva.

Keywords:
Vietnam, coffee, intensive agriculture, landscape, ecology.


CLEANER PRODUCTION AND COMPETITIVE ADVANTAGE FOR THE ENTERPRISE IN THE AGE OF ENVIRONMENTAL SUSTAINABILITY

ENRICO MARIA MOSCONI (*), FABRIZIO D'ASCENZO (**), MARIKA ARCESE (**)

(*) Dipartimento di Studi Aziendali, Tecnologici e Quantitativi, Facoltà di Economia, Università della Tuscia, Viterbo, Italia.
(**) Dipartimento per le Tecnologie, le Risorse e lo Sviluppo, Facoltà di Economia, Università "La Sapienza", Roma


APPLICATION OF RFId TECHNOLOGY TO THE AGRO-INDUSTRIAL SECTOR: ANALYSIS OF SOME CASE STUDIES

ERICA VARESE (*), STEFANIA BUFFAGNI (*), FRANCO PERCIVALE (*)

(*) Department of Commodity Science, Faculty of Economics, University of Turin

Abstract:
The importance of the food stuff tracking is always most relevant from the alimentary industries and from the agrarian politics of the European Comunity, according to the dispositions of the Reg. CE 178/2002. Particular interest has from this point of view the application of the Radio Frequency Identification (RFId) that employs a radio frequency to identify, recognize and to locate an object. In the food sector, use arises from the need to find a system to improve the management of tracking along the production chain and that protect the consumer against untrue claims on the product. The present work has been conducted particularly in the agro-industrial sector on the subject of food safety and of the tracking methods used by the economic stakeholders of the sector. 104 farming cooperatives belonging to the Fedagri-confcooperative Piemonte were examined. The sectors investigated were milk-cheese (18 cooperatives), fruit and vegetables (39 cooperatives), breeding (18 cooperatives) and vine growing (29 cooperatives). The criticism that has emerged from this study are the elevated costs, the difficulties to implement such technology in all the phases of the commercial iter with the purpose to allow the information flow to the final consumer. The case presented in the fruit and vegetable sector revealed how RFId technology is still unable to meet the real requirements of the firm, offering interesting points of reflection to improve its structural design.

Riassunto:
L’importanza della tracciabilità dei prodotti agro-alimentari è sempre più sentita dalle industrie agro-alimentari e dalle politiche agrarie della CE, in linea con le disposizioni del Reg. CE 178/2002. Particolare interesse ha suscitato da questo punto di vista l’applicazione della Radio Frequency Identification (RFId) che impiega una radiofrequenza per identificare, rilevare e localizzare un oggetto. Nel settore agro-alimentare tale impiego nasce dalla necessità di trovare un sistema che migliori la gestione della tracciabilità lungo la filiera produttiva e che tuteli i consumatori contro attestazioni non veritiere sul prodotto. Il presente lavoro è stato condotto nel settore agroindustriale in particolare sulla sicurezza alimentare e sui metodi usati dagli operatori economici del settore per tracciare i prodotti. Sono state esaminate 104 cooperative agricole appartenenti alla Fedagri-Confcooperativa del Piemonte. I settori analizzati furono il lattiero-caseario (18 cooperative), frutta e vegetali (39 cooperative), carneo (18 cooperative) e vitivinicolo (29 cooperative). Le criticità che sono emerse da questo studio sono il costo ancora elevato, le difficoltà di implementare tale tecnologia in tutte le fasi dell’iter commerciale al fine di poter consentire il flusso di informazioni fino al consumatore finale. Il caso presentato nel settore ortofrutticolo ha evidenziato che la tecnologia RFId non è ancora in grado di soddisfare le reali esigenze dell’azienda, offrendo interessanti punti di riflessione per migliorarne la progettazione strutturale.

Keywords:
Radio Frequency Identification, tracking methods, agro-industrial sector.


A TERRITORIAL INTEGRATION APPROACH FOR THE QUALITY OF THE TOURISM OFFER: THE SLOT MODEL

LUCIO CAPPELLI (*), ANTONELLA PISANO (*)

(*) Dipartimento di Scienze Economiche, Facoltà di Economia, Università di Cassino

Abstract:
The tourist market represents an economic sector of great interest at present, because of its exceptional growth and development and its latent potentialities that must still be exploited and valued in a global competition point of view. Therefore, it becomes necessary to identify a new model of tourist offer, that on one hand provides the appropriate tools for intercepting the variety and variability of demand; on the other hand, it must allow the aggregation process of offer players through shared purposes and actions, in order to develop a successful strategy of valorisation of local resources. In particular, the present paper propose the model named “Local System of Tourism Offer (SLOT)”.

Riassunto:
Il mercato turistico rappresenta un settore dell’economia di forte interesse in questi anni, in virtù dell’eccezionale crescita e sviluppo che lo hanno caratterizzato e delle potenzialità latenti da sfruttare e valorizzare in un’ottica di competizione globale. Tuttavia, il settore si presenta estremamente complesso in ragione della particolare natura del prodotto turistico, inteso come un’insieme di servizi, beni, esperienze e valori offerti al consumatore, e in virtù della numerosità e varietà dei soggetti che compongono l’offerta. Si pone, pertanto, la necessità di individuare un modello di organizzazione dell’offerta che, da una parte, fornisca appropriati strumenti per intercettare la varietà e la variabilità della domanda; dall’altra, consenta di aggregare, in una condivisa finalità di intenti ed azioni, i vari soggetti dell’offerta per una strategia vincente di valorizzazione delle risorse locale. Il presente articolo, in particolare, propone il modello denominato “Local System of Tourism Offer (SLOT)”.


NEW TECHNOLOGIES FOR BETTER LIFE : THE GLOBAL POSITIONING SYSTEM AND THE NEW EUROPEAN PROJECT “GALILEO”

ANDREA GRIPPA (*), ALESSANDRA DI GANGI (**)

(*) Università degli studi Roma Tre - Dipartimento di Scienze Aziendali ed Economico Giuridiche - Facoltà di Economia.
(**) Technology evolution analist c/o Sipro inv.- Roma

Abstract:
It is an indisputable fact that today technologies are used for many different needs. Using them for all those applications that everybody recognises as essential, they actually show us the right way to develop all those new services that we need to work in an easier and faster way. Today technologies give us the way to be connected with everybody, everywhere and anywhere; new technology’s frontiers show us how to manage information in so many different ways that we couldn’t even imagine since few years ago; they finally became essential in our life. One of the most important technology branch, in which our country has been leading edge for long time regards innovations: exactly about those, today there is a great opportunity in the aerospace field. Our country in fact, will have the chance to be involved in working on an European project (Galileo) which will develop a new Satellite Positioning System: this adventure will give us the possibility not only to create new business for our local region (/Lazio) or our nation (Italy) but it will let us free from depending on the actual working Satellite System ,which is the only one usable by western countries: the GPS ( this is a positioning system actually working under total control by the U.S. government who has the possibility to shut it down in any moment for national security, blinding all those systems around the world that count on it). By the science and aerospace technology point of view, projecting and building up new kind of artificial satellites around the world for the new system , will give up the chance to realize new functionalities, giving the population new services in order to create a superior quality of life, following all those growth standards people are actually used on. At the same time, realizing such an ambitious project will create the opportunity to keep in touch or create new contacts with political or financial partners in other nations , helping the globalization and sharing more and more information (know how ) that we all need to reach great results. Aim of the present work will be to show all those applications already given by the operating Positioning System (GPS), in order to compare them with all those new applications that will be given by the new Galileo System, projected for all the activities of our social life .


TECHNOLOGICAL FACTOR INFLUENCING THE BIOGENIC AMINE CONTENT IN SHEEP CHEESES AND SENSORIAL ANALYSIS (TIME OF REPENING, TEMPERATURE, FORM SIZE, ANTI-MOULD)

ANTONELLA DEL SIGNORE (*), FRANCO DI GIACOMO (*)

(*) Dipartimento di Scienze – Università “G. D’Annunzio”, Viale Pindaro, 42 – 65127 Pescara, Italy. 1 Author to whom correspondence should be addresses: phone: +39-085-4537505, Fax: +39-085-4537545, e-mial: signore@sci.unich.it

Abstract:
Sheep cheese samples have been dosed with the following amines: histamine, tyramine, putrescine, cadaverine, β-phenylethylamine, tryptamine and their precursory aminoacids. Their evolution has been studied as a function of the following parameters: the product size (1, 2 and 5 kg), the maturation temperature (5, 10 and 15 °C), the maturation time (1, 2, 3, 4 and 6 months), the surface treatment with or without anti-mould. Moreover the cheese samples have been submitted to sensorial analysis through a Panel Test with the purpose of correlating taster judgment with amine formation. In the present research only the results related to the 1 kg form size, that is the most commercialised form, are reported. The results have shown that amine formation increases as a function of maturation time and, among the parameters considered, temperature has the greatest influence, because amine formation increases when temperature is increased. Discriminant analysis has shown that the amine that has the most positive effect on the sample discrimination is cadaverine, followed by tyramine and histamine. The overall classification success is equal to 87.5%. The elaboration data related to the sensorial analysis makes it possible to discriminate the cheese samples as a function of the different temperatures. It was possible to discriminate the ripened samples at temperature of 5 and 15 °C with the 100% of cases correctly classified and with the variable “spicy flavor” that mostly influenced the judgment of experienced tasters.

Riassunto:
In campioni di formaggio ovino sono state dosate le seguenti ammine: istamina, tiramina, putrescina, cadaverina, β-fenilalanina, triptamina e gli aminoacidi precursori di esse. La loro evoluzione è stata studiata in funzione dei seguenti parametri: la pezzatura del prodotto (1, 2 e 5 kg), la temperatura di maturazione (5, 10 e 15 °C), il tempo di maturazione (1, 2, 3, 4, 6 mesi), un trattamento di superficie con o senza antimuffa. Inoltre i campioni di formaggio sono stati sottoposti ad analisi sensoriale mediante Panel test al fine di correlare il giudizio degli assaggiatori con la formazione di ammine. Nella presente nota vengono riportati soltanto i risultati relativi alla pezzatura da 1 kg, che è quella maggiormente commer-cializzata. I risultati hanno mostrato che la formazione di ammine ha un andamento crescente in funzione del tempo di maturazione e, fra i parametri presi in considerazione, quello che ha una maggiore influenza è la temperatura, in quanto la formazione di ammine aumenta al crescere di essa. L’analisi discriminante ha mostrato che l’ammina che incide in maniera positiva sulla discriminazione dei campioni è la cadaverina, seguita dalla tiramina ed istamina. La bontà del test statistico è pari all’87.5%. L’elaborazione dei dati relativi all’analisi sensoriale ha consentito di discriminare i campioni di formaggio in funzione delle diverse temperature di maturazione. E’ stato possibile discriminare i campioni maturati alle temperature di 5 e 15 °C, con il 100% di casi correttamente classificati e con la variabile “piccante” che risulta maggiormente influenzare il giudizio degli esperti assaggiatori.

Keywords:
Biogenic amines, Pecorino cheese, time and temperature of ripening, sensorial analysis.


INFLUENCE OF ENVIRONMENTAL AND TECHNOLOGICAL PARAMETERS ON PHENOLIC COMPOSITION IN RED WINE

GIULIANA VINCI (*)*, SARA LETIZIA MARIA ERAMO (*), ISABELLA NICOLETTI (**) , DONATELLA RESTUCCIA (*)

(*) Department for the Tecnologies, Resources and Developmentt, “Sapienza” University of Rome, Via del Castro Laurenziano, 9–00161 Rome-Italy. * Corresponding author: giuliana.vinci@uniroma1.it;Fax: +39064452251
(**) CNR-Istituto Metodologie Chimiche-Area della Ricerca di Roma1. C.P. 100016 Monterotondo Stazione, Rome-Italy

Abstract:
This review discusses some of the parameters that influence the content of polyphenols in red wine. Best quality grapes, sunny weather and late harvest increases the total phenolic content in wine as well as high-phenolic content grape cultivar. Nevertheless, if the extraction technique is not efficient the resulting wine will be poor in these compounds. Mash heating followed by fermentation on skin, pre-fermentating enzymatic treatment and long maceration time are processes increasing the concentration of polyphenols in the resulting wine while oxygen supply during storage reduces the total content of low molecular weight phenolic compounds and increases the polyphenols polymers that only seems to stabilize the wine’s color.

Riassunto:
In questa review vengono presi in considerazione alcuni parametri che influenzano il contenuto dei polifenoli nel vino rosso. La qualità delle uve, il clima caldo, il raccolto tardivo, la cultivar ricca in polifenoli aumentano il contenuto di polifenoli totale nel vino. Tuttavia, se le tecniche estrattive non sono efficienti il vino che ne risulterà sarà povero di questi composti. La pressatura a caldo seguita dalla fermentazione con le bucce, il trattamento enzimatico pre-fermentativo ed il lungo tempo di macerazione sono processi che incrementano la concentrazione di polifenoli totali nel vino. Al contrario, la somministrazione di ossigeno durante la conservazione riduce il contenuto dei polifenoli a basso peso molecolare e aumenta i polimeri dei polifenoli che sembrano stabilizzare il colore del vino.

Keywords:
Red wine, Phenolic compounds, Environmental parameters, Wine making techniques, Quality


DETERMINATION OF THE GEOGRAPHICAL ORIGIN OF WINES BY MEANS OF THE MINERAL CONTENT AND THE STABLE ISOTOPE RATIOS: A REVIEW

MARIO GIACCIO (*)¹, ASSIA VICENTINI (*)

(*) Dipartimento di Scienze, Università “G. d’Annunzio”, Viale Pindaro, 42 – 65127 Pescara.
¹ Online University Torrevecchia Teatina (CH), Italy. Author to whom correspondence should be addressed: phone: +39-085-453.75.03, Fax: +39-085-453.75.45, e-mail: giaccio@sci.unich.it.

Abstract:
Numerous works have shown that the mineral composition of plants is influenced by the element levels in the ground, by fertilization methods, by the physiological aspects typical of the species from which they are produced, as well as by the technological conditions of production when it deals of transformation alimentary products. Therefore the multielement content method represents a valid tool for the determination of the origin of vegetable products. The current review contains the information present in literature concerning the influence of trace element concentration, or of minerals in general, and the stable isotope analysis in the geographical determination of wine origin. The most frequently used analytical techniques for mineral and isotope determination in wines are spettrophotometry by atomic absorption and the techniques evolved from it and the isotope ratio mass spectroscopy. The statistical techniques used are multivariate analysis, as PCA (principal component analysis), DA (discriminant analysis), CA (canonical analysis) and CLA (cluster analysis). These techniques have proven useful in the differentiation of wines and in their classification according to the place of origin.

Riassunto:
Numerosi lavori hanno dimostrato che la composizione minerale delle piante è influenzata dal livello degli elementi nel suolo, dalle modalità di fertilizzazione dei terreni, dagli aspetti fisiologici tipici delle specie da cui sono prodotti, oltreché dalle condizioni della tecnologia di produzione allorché si tratti di prodotti alimentari di trasformazione. Pertanto risulta che il contenuto degli elementi minerali rappresenta un valido strumento per la determinazione dell’origine dei prodotti vegetali. La presente review contiene le informazioni presenti in letteratura riguardanti l’influenza della concentrazione degli elementi in tracce, o dei minerali in genere, e l’analisi degli isotopi stabili nella determinazione geografica dell’origine dei vini. Le tecniche analitiche più utilizzate per la rilevazione dei minerali e degli isotopi nei vini sono la spettrofotometria per assorbimento atomico e le tecniche evolute da essa derivate e la spettroscopia di massa a rapporto isotopico. Le tecniche statistiche più utilizzate sono le analisi multivariate, come la PCA (principal component analysis), la DA (discriminant analysis), la CA (canonical analysis) e la CLA (cluster analysis). Queste tecniche si sono rivelate utili nella differenziazione dei vini e nella loro classificazione in base al luogo d’origine.

Keywords:
Wines, geographical origin, mineral elements, stable isotope ratios, multivariate analysis